Firenze Amara e Dolce

Una città la cui storia ha bisogno di molte voci per essere raccontata, molti volti per essere rappresentata. Una città che esce da qui, come fuori dalle pagine di un libro...

lunedì 6 ottobre 2014

Presentazione in diretta Hangout del libro "Firenze Amara e Dolce"


"Firenze Amara e Dolce"

presentazione dell'ultimo libro di Marco Innocenti
edito da Avagliano Editore

Siamo lieti di invitarvi alla presentazione in diretta del libro "Firenze Amara e Dolce" di Marco Innocenti che si terrà Mercoledì 8 Ottobre alle ore 18.00 in diretta qui sul blog.



Per interagire con l'autore, con Leonardo Vannucci e con i rappresentanti di Avagliano Editore vi invitiamo però a seguire l'evento direttamente dal su questo canale GooglePlus dove avrete anche la possibilità di utilizzare un "Question & Answers" per fare commenti o lasciare domande da girare all'autore.

Un altro indirizzo dove sarà possibile visualizzare l'evento è questo Canale YouTube.

VI ASPETTIAMO MERCOLEDI' 8 OTTOBRE ALLE 18.00 PER LA DIRETTA
E NEI GIORNI SUCCESSIVI PER LA DIFFERITA.

venerdì 26 settembre 2014

Il libro "Firenze Amara e Dolce" è uscito.

(Foto copyright by Ruben Fernandez on flickr)

Il libro "Firenze Amara e Dolce" è uscito.

Possiamo dare uno sguardo diverso a questa splendida città

grazie alla scrittura sempre affascinante e coinvolgente di
Marco Innocenti.

Finalmente care amiche e cari amici è uscito il nuovo libro di Marco Innocenti - "Firenze Amara e Dolce".

Abbiamo cominciato a parlare in questo luogo della città cercando di metterci esattamente dal punto di vista di questo narratore che ogni volta ci stupisce per la capacità di essere estroverso ed introspettivo nel volgere di poche righe: #AmaroeDolce, per l'appunto, come l'hashtag con il quale abbiamo deciso di comunicare le notizie ed i commenti al libro sia su Twitter, che su Google+ e Facebook...

Il modo con cui Marco ha osservato negli anni Firenze è quasi come quello di un innamorato non corrisposto, cioè struggente, affamato di capire fino in fondo le cose che non conosceva senza abbandonarsi come troppo spesso si fa di fronte ad un luogo famoso ad un amore meramente superficiale e autoreferenziale. Marco parla con di un amore indelebile quasi come una cicatrice, perché inesausto.

Il libro ci accompagna in luoghi della città che normalmente guardiamo con occhi diversi, popolando le vie, le piazze, i monumenti di storie riesce a dare spessore alle parole, in un rincorrersi complicato ma riuscito tra descrizione e narrazione, una sempre funzionale all'altra.

Qui potete trovare la Scheda Libro direttamente dal sito di Avagliano Editore che ha avuto l'acume di percepire la bontà del testo e di contribuire affinché potesse avere la visibilità che merita.

Il libro è disponibile nelle migliori librerie ma è acquistabile anche direttamente presso il Sito Web dell'Editore Avagliano. Presto sarà pronta anche una versione e-book per chi preferisse acquistarlo con questa modalità.

Che ne sarà adesso di questo blog?  Beh, diciamo che questo angolo virtuale prenderà vita proprio da adesso in poi, accompagnando il libro nel suo percorso editoriale ed ampliandone in qualche modo i contenuti con il vostro aiuto.

A breve, intanto, comunicheremo la data dell'Evento di presentazione Online con Marco Innocenti che vogliamo realizzare tramite Google+ e YouTube. Tutti voi sarete invitati a partecipare in diretta, come se fossimo assieme in un unico salottino. Potrete interagire con me, con l'autore e con i responsabili di Avagliano Editore per fare domande e parlare assieme di questa città che ci sta così a cuore.

Nel frattempo rinnoviamo il nostro invito ad inviarci qualche vostro ricordo particolare su Firenze. Potete scrivere in risposta a questo post oppure, se preferita mantenere l'anonimato, direttamente all'inidirizzo avaglianoeditore@gmail.com

Che cosa realizzeremo con il materiale che ci manderete dipenderà anche da quanto ci trasporterà, come il libro di Marco, nel cuore vero della città, nei suoi angoli meno conosciuti, tra le storie di chi normalmente non vediamo più.

Brindiamo virtualmente con voi e con l'autore all'uscita di questo libro che da oggi in poi vi attende in libreria

Buona lettura a tutti.
Leonardo Vannucci

venerdì 19 settembre 2014

Le storie dietro ai volti invisibili

Via Ariento - Il Mercato di San Lorenzo

Quante storie dietro a volti invisibili.


Perché qui a Firenze le migliaia di persone che passano velocemente per consumare un giorno d'arte e scoperta o che corrono affannati dietro ai tempi del lavoro non hanno neppure il tempo di notare quante storie scorrono loro accanto mentre camminano sopra Ponte Vecchio, in Piazza della Signoria o in altri luoghi tra i più frequentati della città.

Io che invece sto qui da tanto, spesso mi trovo a sbollire i fatti miei caracollando per le vie più vissute: quelle dove i rumori delle voci, del lavoro, della città più vissuta, mi aiutano a non pensare a quel che penso.

Per dimenticare gli affanni quotidiani... osservo. Cerco di carpire da ciò che vedo cosa si nasconde dietro alla fitta trama della città. Credo che sia una sorta di compulsione questa necessità di capire davvero questo luogo così solare e al contempo chiuso

Non sono fiorentino. Mi trovo qui per una scelta del destino che fingo essere mia e, come mi capita in ogni luogo che visito, provo il bisogno profondo di entrare in contatto con la realtà più vera delle cose, come se temessi che qualche bellezza non raccontata mi venisse nascosta.

I volti dicono molto, se li state ad ascoltare. E così i movimenti, il tono delle voci inciso quel dialetto saltellante e scorrevole, costruito per non essere interrotto e suonare come una litania lontana.

Vado spesso al Mercato di San Lorenzo, guardandomi attorno tra la moltitudine di cose alla ricerca di una necessità di acquisto che giustificherebbe il mio errare balordo ma finisco sempre per mettermi un po' in disparte e ascoltare, guardare, immaginare. 

Ogni tanto chiedo a qualcuno, provo a farmi spiegare, risultando sicuramente un po' così, strullo, come direbbero loro.

E' così che spesso si inciampa in qualche storia bellissima.
Niente che assomigli a qualcosa che possa finire sui rotocalchi. Io parlo di storie che riempiono per la loro ricchezza e lontananza, che credo però che meritino di essere raccontate come e quanto si racconta delle architetture incredibili di questa città, dei suoi monumenti riconosciuti universalmente. Io amo cercare la luce nei posti dove si nasconde prima dell'imbrunire, quel sommerso che rappresenta comunque la scenografia senza la quale tutto il resto sarebbe troppo perfetto per essere apprezzato.

Le storie che ho incrociato, o che ho appena origliato come fuori da una porta chiusa, sono amare perché partono spesso da condizioni di non eguaglianza ma che poi si dipanano in una dolcezza risolutiva, che sfiderei a chiamare eroismo se il termine non fosse abusato per imprese sportive o poco più.

Ecco Firenze Amara e Dolce. Eccola qui, tra i barrociai di San Lorenzo: provate ad ascoltarne la voce leggendola nei volti e nei gesti quotidiani. Provate a vivere le attività che partono alle prime luci dell'alba e si spengono come stanchi lumini quando il sole si è già rivolto verso altri lontani territori.

Di queste storie parleremo insieme, se vorrete, io proverò a raccontare quelle che ho gelosamente raccolto ma che adesso ho desiderio di condividere con voi.

by AmaroeDolce

venerdì 12 settembre 2014

Firenze come un teatro.

Il Teatro Verdi (interno) - Firenze / Foto © Giuseppe Moscato on flickr

Vi siete mai chiesti quale legame ci sia tra voi e un luogo? 

Ma poi che che cos'è un luogo?

Me lo chiedo, ogni tanto, soprattutto quando torno a visitare posti che hanno assunto per me un valore che va molto oltre alla semplice locazione geografica.

In quel luogo ho dato il mio  primo bacio. Come posso non guardarlo quindi senza occhio languido e criteri di valutazione completamente sballati rispetto alla maledettissima oggettività?
Magari nello stesso posto si è consumato un efferato omicidio: la luce che colpisce le case, gli spazi e la natura sarà in quel caso completamente diversa dalla mia. L'oscurità  che appannerebbe lo stesso panorama per molti a me, per beffa, risulterebbe dipinto con tutti quei colori che anche voi, vièn via, abbinereste all'amore. Eh, l'amore.

Ma queste sono le mie strane idee del mondo... che però poi, quando qualcuno mi chiede cose tipo "Ma com'è Firenze?", io - che devo rispondere - mi pianto in terra come un palo.
Non mi guardate in quel caso perché secondo me assumo un aspetto alquanto ridicolo. Queste sono domande che mi mandano in loop.

Com'è Firenze? Bella (così me la caverei facilmente). Quanto ad aver voglia di spiegare davvero vi ci vorrei vedere. E se poi lo facessi secondo le mie regole, e cioè assenza di regole e spazio alle parti più strane della mia testa, non protestate.

Prendete la foto in alto, il nostro Teatro Verdi. Come si fa a raccontare un teatro - davvero - senza tener conto degli attori che ne hanno calcato il palcoscenico, delle scenografie che ne hanno mutato le sembianze, dei suoni, dei colori, delle voci, degli applausi?

Ecco! Così è anche per Firenze e per tutti i luoghi e non-luoghi che dobbiamo raccontare.

Come ve la posso raccontare io, che ci vivo? Dovete accontentarvi del mio punto di vista perché in quel luogo avrò preso una multa, in un altro avrò mangiato il miglior lampredotto del mondo (giuro!) e in un altro ancora avrò visto migrare, d'estate, stormi di gambe nude... Com'esuli pensieri. Eccetera. L'estate...

Che poi se ci pensate non è poco. O no? Una qualsiasi guida può dirvi questo o quello su architetture, arte e struttura della città. Ma quello che vi potrebbe dire una persona come me o chiunque altro viva davvero la città sarebbe niente di meno che la verità

Beh ma allora non mi lasciate solo no? Io vi dico che al Verdi, per tornare alla bella foto lassù, ho passato del buon tempo perché qui - a Firenze - la musica, ancor più del teatro se vogliamo, è ospitata in una delle case italiane dove la si cura di più. E perché poi è bello scappare a volte dalla quotidianità ed entrare in una breccia nel tempo come quella rappresentata da un palcoscenico. Tu entri, chiudi il mondo fuori, e ti aspetti che qualcosa di non contiguo - un pezzo di passato o futuro o presente alternativi - ti arrivi da lì, da quelle assi consumate, dove si celebrano meravigliosi riti pagani di riproduzione salvifica del mondo.

Porta Romana - Firenze

Non fatevi incantare dalla praticità delle spiegazioni spicciole.
Io se voglio sapere di un posto prima ci vado e mi faccio un'idea mia. Poi chiedo. Poi conosco. Poi ascolto. Non nell'odine ma come mi viene.

I luoghi che ricordo meglio sono quelli che mi sono stati raccontati. Riemergono nella mia mente non soltanto per come i miei occhi li hanno registrati ma anche per come mi sono stati descritti durante la vita di tutti i giorni.

Ecco perché mi chiamano AmaroeDolce, così tutto attaccato come spesso noi toscani facciamo sposando due parole da affibbiare come soprannome: mi chiamano così perché se mi chiedete com'è Firenze io ve la racconto, non riesco altrimenti, alternando le memorie più belle e solari ai pensieri malinconici e perduti.

E allora finisce che se parliamo di Porta Romana io vi dirò della statua che vi campeggia al centro - la Donna del Pistoletto - per poi andare altrove, finendo magari dentro a due occhi blu, incorniciati da una chioma bionda e incastonati in una pelle bianca come il marmo di Carrara.

E voi piuttosto? Dite un po'... Com'è Firenze?

by AmaroeDolce

giovedì 11 settembre 2014

Amaro e Dolce...

La chiesa di Santo Spirito - Firenze

AmaroeDolce è un personaggio che scivola via come dalle pagine di un libro, che sbuca dai vicoli più caratteristici di Firenze, la città per la quale è nato, che sgorga dalle penne di alcuni di noi ma con vita propria, per raccontare cose che sono state, che sono e che saranno ancora.

AmaroeDolce è nessuno e tutti noi che amiamo questa fantastica città permeata di cultura, arte, di bellezze conosciute e nascoste, ma anche di un tessuto sociale intricato dalla trama affascinante da attraversare insieme unendo le nostre conoscenze ed esperienze, migrando dal vago ricordo alla percezione quotidiana. 

Firenze è una città infinita dal timbro e dai colori che soltanto uno spettro amplissimo di emozioni può registrare: Firenze è sciagurata, amabile, imperdibile, complessa, ricca, indimenticabile, profumata, colorata, angusta, forte, delicata, profonda, umida, solare, limpida, rumorosa... Firenze è tante cose, troppe perché si possa descriverla in toto.

Ponte Vecchio sull'Arno

AmaroeDolce quindi non sarà soltanto autore ma anche lettore: cercherà con l'aiuto di tutti di scoprire gli aspetti meno evidenti di Firenze, città così aperta al mondo nelle sue manifestazioni più evidenti di bellezza quanto chiusa nel proteggere quell'intimità che la rende ancora più grande e viva; Firenze per prima parlerà attraverso i suoi luoghi, le persone che la vivono, le particolarità, le eccellenze, gli struggenti segni del passato che sta svanendo

Questo blog anticipa un progetto editoriale che vuol rendere omaggio partecipato a tanta bellezza. Non può bastare  però che diventi l'ennesima celebrazione fine a sé stessa di una città conosciuta in tutto il mondo; Firenze Amara e Dolce sarà un viaggio tra i nostri ed i vostri ricordi ed il resoconto divertito o malinconico dell'attualità attraverso la vostra collaborazione e partecipazione.

Iscrivetevi lasciando il vostro indirizzo mail nell'apposita sezione in alto a destra per seguire e affiancarci nel nostro viaggio, leggeteci anche sulle Pagine Social di Avagliano Editore che trovate nel menù a destra e mandateci i vostri pensieri o commenti sia direttamente nei commenti di questo blog che tramite l'indirizzo mail info@avaglianoeditore.it
I contributi più belli saranno condivisi con tutti - se vorrete anche in forma anonima - e chissà che un giorno non possano diventare qualcosa di più da affiancare alla lettura di questo splendido, amaro e dolce libro su Firenze, la culla dell'Arte, la madre dell'Arno.

Ma da domani la parola passerà a AmaroeDolce, chiunque si celi ogni volta dietro a questo nome.

Buon viaggio...

articolo by Leonardo Vannucci (lioklingo@gmail.com)